mod_vvisit_counterOggi54
mod_vvisit_counterIeri119
mod_vvisit_counterSettimana624
mod_vvisit_counterMese2230
mod_vvisit_counterTotale185368

Home Area Legale Agende Legali Notiziario Legale Gennaio 2022
Notiziario Legale Gennaio 2022 PDF Stampa E-mail
Mercoledì 02 Febbraio 2022 10:35

STUDIO ROMANO  LEGAL

Contenzioso Tributario

NON IMPUGNABILITA’ DELL’ESTRATTO DI RUOLO

(Emendamento 6.0.16 – Approvato 30.11.2021)

In data 30.11.20121 è stato approvato un emendamento che modifica l’articolo 12 del Decreto 602/1973.

Tale modifica riguarda l’impugnabilità dell’estratto di ruolo e prevede che l’estratto di ruolo non possa impugnarsi e non possa desumersi l’illegittimità della notifica della cartella iscrittavi.

L’impugnazione del ruolo e della cartella che si assume invalidamente notificata sarebbero concesse solo in determinati casi specifici, ed ovvero nei casi in cui il debitore riesca a dare prova del fatto che dalla iscrizione a ruolo gli derivi un pregiudizio per la partecipazione ad una procedura di appalto; o gli derivi un pregiudizio per la riscossione di somme che deve percepire da soggetti pubblici o che l’iscrizione gli faccia perdere un beneficio nei rapporti con la Pubblica Amministrazione.

 

IMU

(CTR Lazio   – Sentenza n. 5009/10  del 09.11.2021)

L’immobile accatastato con categoria A/10 non può godere delle agevolazioni prima casa previste in materia di IMU.

Questo quanto affermato dai Giudici tributari di II grado in una recente pronuncia.

La categoria di immobili A/10 ha esclusivamente la destinazione uso ufficio ed anche se l’immobile è incontestabilmente adibito ad abitazione principale, la circostanza che sia accatastato in A/10 ne esclude totalmente l’applicazione delle agevolazioni previste per la prima casa.

In sostanza, la categoria A/10, che prevede la destinazione del bene ad ufficio, prevale, sul piano fiscale, rispetto all’utilizzo del bene quale abitazione principale.

E’ onere del contribuente, insistono i giudici, richiedere una modifica della categoria catastale A/10 funzionale ad allinearla all’uso effettivo dell’immobile. Fino a quando non sarà effettuata tale variazione, non risulta possibile accedere alle agevolazioni IMU previste per l’abitazione principale.

GIURISDIZIONE TRIBUTARIA

(CTR Campania -  Sentenza n. 7639/10  del 25.10.2021)

Spetta al giudice tributario la competenza a decidere sulle controversie in materia di ticket sanitario.

Sulla questione si era già espressa sia la Corte di Cassazione a Sezioni Unite nel 2007 con l’ordinanza 123, sia la Corte costituzionale, con la Sentenza 238 del 2009.

La Suprema Corte ha affermato la giurisdizione del giudice tributario per le controversie relative a tutti i tributi, come il ticket sanitario, con il quale ogni cittadino  privato contribuisce alla spesa pubblica sanitaria.

Inoltre, la Corte Costituzionale ha affermato il principio secondo il quale ci troviamo di fronte ad un’obbligazione tributaria tutte le volte che si verificano questi tre presupposti: la prestazione è doverosa, non sussiste un rapporto sinallagmatico, la prestazione è collegata ad una spesa pubblica in relazione ad un presupposto economicamente rilevante.

 

Sezione  Lavoro

TRASFERIMENTO INFRAGRUPPO

(Corte di Cassazione  –  Sentenza Ordinanza n. 37291  del 29.11.2021)

Non può essere considerato illegittimo il trasferimento dei lavoratori avvenuto infragruppo, a condizione che le società cedente e cessionaria siano società realmente distinte e distinguibili.

L'esistenza di un collegamento economico-funzionale tra imprese gestite da società del medesimo gruppo non fa venire meno l'alterità dei soggetti giuridici e non fa configurare un unico centro di imputazione dei rapporti di lavoro.

Secondo i  supremi Giudici, affinchè si configuri l’illegittimità del trasferimento devono concretizzarsi i due presupposti della simulazione o preordinazione in frode alla legge del frazionamento di un'unica attività fra le varie realtà coinvolte, oppure la mera apparenza della pluralità di soggetti giuridici laddove invece sussiste un'unica sottostante organizzazione di impresa, intesa come unico centro decisionale.

Laddove non siano presenti questi ulteriori requisiti, non vi è alcuna normativa né nazionale né comunitaria che impedisce il trasferimento di ramo d’azienda tra società appartenenti allo stesso gruppo.

Nel caso specifico i lavoratori avevano impugnato il trasferimento, deducendo anche l’applicazione di un contratto collettivo prevedente una disciplina complessivamente più sfavorevole del loro rapporto.

INCIDENTE IN PAUSA

(Corte di Cassazione  –  Sentenza n. 32473/2021)

Non ha diritto all’indennizzo INAIL la dipendente pubblica che, in uscita dal proprio ufficio, interrompe il proprio orario continuato di lavoro, 9/15,00, per prendere un caffè con altri colleghi all’esterno e si infortuna.

La Corte sostiene che manca il nesso eziologico tra l’incidente (nel caso specifico una caduta con frattura del polso) e l’attività svolta. Nel caso specifico, hanno sottolineato i Giudici supremi, peraltro ribaltando la posizione dei due precedenti gradi di giudizio, l’incidente non è avvenuto mentre la dipendente rispondeva ad un bisogno fisiologico, ma piuttosto mentre la dipendente rispondeva ad un desiderio “certamente procrastinabile e non impellente”

Circostanza questa che fa venir meno che l’incidente sia avvenuto in occasione del lavoro.

LICENZIAMENTO RITORSIVO

(Corte di Cassazione –– Sez. civile – Sentenza n. 36924  del 26.11.2021)

Il licenziamento per essere considerato ritorsivo deve costituire "l'ingiusta e arbitraria reazione ad un comportamento legittimo del lavoratore".

La recente sentenza della Cassazione (che già era intervenuta più volte in materia) ha stabilito che in caso di giudizio grava sul lavoratore l’onere della prova di essere stato licenziato per ritorsione.

Tale prova non è certo agevole, considerato che è diretta a dimostrare un atteggiamento della volontà datoriale connotato da intento ritorsivo, nonché il ruolo determinante dello stesso alla base della decisione di recesso. Il lavoratore ha l'onere di "indicare e provare i profili specifici da cui desumere l'intento ritorsivo quale motivo unico e determinante del recesso".
La prova può essere fornita attraverso presunzioni, ed è consentito attribuire valore indiziario all'inesistenza della ragione formalmente addotta a giustificazione del recesso ed, in caso di licenziamento collettivo, anche alla violazione dei criteri di scelta

 

 

Contenzioso Amministrativo

ESCLUSIONE DA CONCORSO

(Consiglio di Stato – Sez. II  – Sentenza n. 8578 del  24.12.2021)

E’ illegittima l’esclusione di una candidata da concorso per allievi finanzieri perché in stato di gravidanza. Tale esclusione contrasta sia con il quadro normativo che con i principi elaborati dalla giurisprudenza.

L’impianto normativo, sia nazionale che sovranazionale, è univoco nell’escludere che lo stato di gravidanza possa rappresentare un ostacolo nell’accesso al lavoro o fonte di discriminazione nell’ambito del rapporto lavorativo. 
La Corte di Giustizia ha sancito che il rifiuto d'assunzione per motivo di gravidanza,  potendosi opporre solo alle donne,  rappresenta una discriminazione diretta a motivo del sesso (sent. 8 novembre 1990, Dekker, C-177/88, punto 12).

INTERVENTI SU OPERE ABUSIVE

( Consiglio di Stato – Sez.VI -   Sentenza n.188 del 11.01.2022)

Gli interventi edilizi realizzati su immobili abusivi non condonati sono considerati anche essi abusivi. Di qualunque tipo essi siano, anche di manutenzione straordinaria o risanamento conservativo.

E’ quanto dedotto dalla sezione sesta del Consiglio di Stato nella recente sentenza n. 188, nella quale  viene evidenziato come non sia consentita la prosecuzione dei lavori di completamento su opere abusive, sino all’eventuale intervento della sanatoria e come le opere di completamento realizzate in spregio a tale principio debbano essere oggetto di riduzione in pristino.

OPERE SENZA TITOLO EDILIZIO

(Consiglio di Stato  – Sez.VI - Sentenza n. 467 del 24.01.2022)

Solo gli interventi definiti di “edilizia libera” possono essere realizzati in assenza di titolo edilizio. Tra questi interventi non possono ricomprendersi le trasformazioni di finestre in porte finestre. Questo tipo di intervento infatti comporta una modifica dei prospetti e dunque è annoverabile tra gli interventi di manutenzione straordinaria, ex articolo 3 D.P.R. 380/2001. Vanno segnalati con Scia.

Rientrano nella categoria lavori di edilizia libera gli interventi volti all'eliminazione delle barriere architettoniche, come la realizzazione di ascensori interni, montacarichi, servoscala e rampe.

Tale normativa va naturalmente raccordata con quella che disciplina gli interventi edilizi in zona sismica. In materia gli artt. 94 e segg. del d.P.R. n. 380 del 2001 impongono, a prescindere dal titolo edilizio necessario, che gli interventi da realizzarsi in zona sismica siano sempre preventivamente autorizzati dal competente ufficio tecnico della Regione.

 

Varie

CONDOMINO MOROSO

(Tribunale di Perugia –– Sentenza n. 5113/2021 del 27.12.2021)

In tema di morosità di un condomino, l’articolo 63 delle disposizioni di attuazione al Codice civile stabilisce che se un condomino non paga le quote condominiali e la morosità si protrae per oltre sei mesi, l’amministratore ha facoltà di sospendere il condomino moroso dalla fruizione dei «servizi comuni suscettibili di godimento separato», quei servizi cioè per i quali l’inibizione dall’uso ad un solo soggetto non impedisce contemporaneamente quella degli altri.

La giurisprudenza più recente ha stabilito che tra questi servizi possano farsi rientrare anche riscaldamento e acqua calda. L’ultima di queste pronunce è del Tribunale di Perugia. Sentenza n. 5113 del 2021. Certamente, la questione si pone solo per quei servizi gestiti a livello condominiale, ovvero riscaldamento centralizzato ed acqua comune, che sono peraltro suscettibili di godimento separato.

Il fondamento dell’articolo 63, cui la predetta sentenza si richiama, è quello di evitare che il condominio, ovvero tutti i condomini, si facciano  carico, ad oltranza, della morosità del singolo.

TELEMARKETING SELVAGGIO

(GPDP – Comunicato del 18.01.2022)

Il GPDP, Garante per la protezione dei dati personali, ha approvato il nuovo schema di regolamento sul registro pubblico degli utenti che si oppongono all'utilizzo dei propri dati personali e del proprio numero telefonico per vendite o promozioni commerciali e modifica parzialmente il Registro Pubblico delle Opposizioni (RPO), cui devono iscriversi i consumatori che non desiderano più ricevere chiamate promozionali.

Grazie a tali novità, i consumatori potranno opporsi alla ricezione delle chiamate indesiderate tramite operatore, ed anche di quelle effettuate con l’uso di sistemi automatizzati. Questa modalità di contatto era fino ad ora sfuggita alle limitazioni sancite dalle norme precedenti.  L’iscrizione al RPO comporterà inoltre la revoca dei precedenti consensi espressi dai consumatori, in modo da evitare abusi.

PENSIONE DI REVERSIBILITA’

(Corte di Cassazione –Ordinanza n.  41960/2021)

La pensione di reversibilità va corrisposta ad ambedue le mogli del de cuius. La quota da stabilire in favore della prima moglie e di quella superstite dipende dalla durata del matrimonio.

La Cassazione precisa però che rileva anche il periodo di convivenza prematrimoniale more uxorio.

Tuttavia, tale criterio rileva non come criterio correttivo, ma assumendo un proprio valore giuridico di cui il giudice, nell'ambito della sua discrezionalità, deve tenere conto. Assume quindi valenza di criterio autonomo che assieme ai criteri della durata del matrimonio,  della situazione reddituale delle parti, nonché dell’assegno divorzile a carico della ex moglie rappresenta il quadro su cui il Giudice è chiamato a decidere.

Questa l'importante precisazione contenuta nella recente pronuncia della Cassazione n. 41960/2021

 

Ultime Notizie

Articoli più letti

Ultimi Articoli

Ultimi Documenti


STUDIO ROMANO - PIAZZA VANVITELLI 15, 80129 NAPOLI - P.IVA:05478730632

Powered by

NSS

NonSoloSiti.com WebDesign.

SR