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Home Area Legale Agende Legali Notiziario Legale Settembre 2023
Notiziario Legale Settembre 2023 PDF Stampa E-mail
Lunedì 09 Ottobre 2023 18:43

 

STUDIO ROMANO  LEGAL

Contenzioso Tributario

 

ABUSO DEL DIRITTO NEI TRIBUTI LOCALI

(Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado di Roma – Sentenza n. 9295/21 del 10/07/2023)

Relativamente ai tributi locali, non commette abuso la società che trasferisce la propria sede legale in una Provincia in cui vi sia un carico fiscale più favorevole rispetto a quello della provincia di provenienza.

Questo quanto ha affermato la Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado di Roma, allineandosi ad un principio già espresso dalla Corte di Cassazione, (sentenza n. 10383/11) e dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (sentenza n. c-255/02) accogliendo il ricorso di un contribuente che aveva trasferito la propria sede legale in un’altra provincia, scelta per la minore pressione fiscale.

Nel dettaglio, nel caso de quo, nel quale oggetto del contendere era l’imposta provinciale di trascrizione, i Giudici di prime cure escludono la presenza degli elementi essenziali dell’abuso del diritto poiché l’azienda “ha effettivamente stipulato un contratto di affitto per la nuova sede, adibito personale che ivi lavora e presso la stessa si erano riuniti gli organi assembleari”.

Pertanto, a parere dei giudici, non si riscontra l’abuso ma una pianificazione fiscale legittima.

 

ISTANZA DI RIMBORSO

(Corte di Cassazione civile– Ordinanza n. 23666/2023)

Nel caso in cui il contribuente inoltri una istanza di rimborso per tasse non dovute ed eccepisca che taluni documenti necessari alla prova dell’avvenuto pagamento, o della inoltrata richiesta di rimborso, siano nel possesso dell’Amministrazione stessa, questa è tenuta a prendere posizione ed a pronunciarsi, in modo specifico e motivato, sul punto.

L’assenza di tale assunzione di posizione potrà essere valutata dal Giudice come elemento di prova.

Il Supremo Giudice evidenzia che nel processo tributario l'obbligo dell'amministrazione di prendere posizione sui fatti dedotti dal contribuente è ancora più forte di quello che grava sul convenuto nel rito ordinario, in quanto le disposizioni della Legge 241/90 (il responsabile del procedimento deve acquisire d'ufficio quei documenti che, già in possesso dell'amministrazione, contengano la prova di fatti, stati o qualità rilevanti per la definizione della pratica) costituiscono l'espressione di un più generale principio valevole anche in campo processuale.

Ancora, per giurisprudenza costante della Corte, in virtù del principio di collaborazione e buona fede cui devono essere improntati i rapporti tra ente impositore e contribuente a quest'ultimo non possono essere richiesti, anche ove l'onere probatorio sia a carico dello stesso, documenti ed informazioni già in possesso dell'Ufficio.

 

Sezione  Lavoro

VALIDITA’ DEL LICENZIAMENTO

(Corte di Cassazione –Sez. lavoro -  Sentenza n. n 15937 del 31.05.2023)

Il licenziamento è formalmente valido anche in caso di raccomandata respinta al mittente, ovvero restituita al mittente per compiuta giacenza.

Con tale sentenza, n. 15937, la Corte di Cassazione è ritornata sull’argomento licenziamento evidenziando che il recesso unilaterale del datore di lavoro segue specifiche regole e un iter ben preciso, come più volte già chiarito dai Giudici supremi ed ha chiarito che la comunicazione della scelta datoriale con raccomandata, pur con rinvio della lettera al mittente per compiuta giacenza all’ufficio postale, deve ritenersi comunque valida.

Non andare a prendere la lettera di licenziamento in giacenza all’ufficio postale – se la lettera non viene consegnata direttamente dal postino – non rappresenta un valido escamotage per evitare che la stessa lettera formalizzi il licenziamento.

D’altro canto il Codice civile (articolo 1335) in tema di conoscenza delle comunicazioni chiarisce che “la proposta, l’accettazione, la loro revoca e ogni altra dichiarazione diretta a una determinata persona si reputano conosciute nel momento in cui giungono all’indirizzo del destinatario, se questi non prova di essere stato, senza sua colpa, nell’impossibilità di averne notizia”.

 

MOBBING VERTICALE

(Corte di Cassazione – Sezione penale -  Sentenza n. 38306 del 19.09.2023)

Il mobbing è configurabile anche in presenza di licenziamento legittimo.

La reazione della vittima ai comportamenti prevaricanti del datore di lavoro ed alle continue umiliazioni, pur rappresentando causa di licenziamento legittimo, non esclude che la condotta vessatoria del datore di lavoro integri una ipotesi di mobbing.

Il licenziamento per giusta causa presuppone condotte gravemente inadempienti del lavoratore che danneggiano irrimediabilmente  la fiducia del datore ma che comunque restano confinate nella relazione tra le parti private.

Il delitto di maltrattamenti che diventa mobbing verticale si pone su un piano diverso in quanto è configurabile come un illecito penale, perseguibile d’ufficio e consistente nella prevaricazione e nell’umiliazione, abituale, del datore di lavoro nei confronti del dipendente.

 

Contenzioso Amministrativo

INDENNITA’ DI TRASFERIMENTO FORZE ARMATE

(Consiglio di Stato – Sez. II  - Sentenza  n 4841 del 15.06.2023)

L’indennità di trasferimento prevista per il personale della Polizia di Stato, secondo i dettami della legge 86/2001 articolo 1, è riconosciuta nelle circostanze in cui il trasferimento viene disposto per esigenze dell’Amministrazione.

Dunque non può essere riconosciuta quando il trasferimento consegue a casi di incompatibilità previsti legislativamente. In questi casi infatti il trasferimento diventa necessario per disposizione legislativa, che interviene a tutela di esigenze di carattere generale.

Altro caso in cui non spetta l’indennità è il ritrasferimento, ovvero la riassegnazione alla sede di provenienza non disposta per far fronte a esigenze funzionali e operative dell’amministrazione.

 

DICHIARAZIONE NON VERITIERE DI SOCIETA’ AGGIUDICATRICE

(TAR Milano – Sez. II - Sentenza n. 2171 del 28.09.2023)

Nell’ambito di una gara di appalto, l’ipotetica falsità di un documento presentato dalla stazione aggiudicataria, peraltro meramente facoltativo e che non abbia inciso in modo alcuno sulla determinazione finale di affidamento, non può certo determinare l’illegittimità dell’aggiudicazione.

Il TAR Milano peraltro aggiunge che in assenza di esame del documento di offerta da parte dell’Amministrazione, magari in contraddittorio con la stazione appaltante, non può neppure essere affermata con assoluta certezza la falsità dello stesso, ad onta di quanto sostenuto dalla società perdente che ha inoltrato istanza di accertamento di falsità.

Sottolinea il TAR inoltre che tale principio è rispettoso dei principi fondamentali della contrattualistica pubblica (D.Lgs. n. 36/2023) in particolare dei principi del risultato e della fiducia di cui agli articoli 1 e 2 del nuovo codice dei contratti pubblici.

 

Varie

REVISIONE DELL’ASSEGNO DI MANTENIMENTO

(Corte di Cassazione – I sez. civile–– Ordinanza n..15101/2023)

Nel caso in cui nell’ambito di una separazione consensuale venga proposta istanza di revisione delle condizioni economiche precedentemente pattuite, il giudice può e deve procedere alla richiesta modificazione quando l'equilibrio economico stabilito al momento della separazione e commisurato alle circostanze a quel momento esistenti, risulti alterato per la sopravvenienza di circostanze che le parti stesse non avrebbero potuto tener presenti al momento in cui fissavano quei patti.

La revisione ovviamente presuppone l'accertamento di una sopravvenuta modifica delle condizioni economiche dei genitori. Nel dettaglio, il giudice è tenuto a verificare se e quanto le circostanze sopravvenute abbiano alterato l'equilibrio precedentemente raggiunto ed adeguare l'importo o lo stesso obbligo della contribuzione all'eventuale nuova situazione patrimoniale. La circostanza sopravvenuta ed imprevedibile potrebbe essere il licenziamento del soggetto obbligato al mantenimento. Il licenziamento infatti causa un effettivo depauperamento delle sostanze di quest'ultimo, tale da rendere necessaria una rinnovata valutazione comparativa della situazione economico-patrimoniale delle parti.

TUTELA COSTITUZIONALE DELL’ATTIVITA’ SPORTIVA

(Disegno di Legge n. 715)

E’ stata approvata in via definitiva la modifica dell’articolo 33 della Costituzione mediante l’inserimento di un ultimo comma, relativo al riconoscimento del diritto allo sport.

Viene introdotto alla fine dell’art. 33 Cost. un nuovo comma che dispone che “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme».

Lo scopo è quello di dare il giusto rilievo allo sport come strumento di sviluppo della persona.

Diventa “onere della Repubblica assicurare che la pratica dello sport sia realmente universale, accessibile a tutti”, senza distinzione di nessun genere.

Questo quanto chiarito in sede di esame del disegno di legge modificativo dell’articolo 33 della Costituzione.

L’inciso finale “in tutte le sue forme” mira a garantire una tutela a tutto tondo all’attività sportiva: dalla professionistica alla dilettantistica e amatoriale, alla mera attività di allenamento individuale.

Lo sport svolge una funzione educativa e culturale e deve, dunque, divenire parte integrante dell’educazione dei giovani.

 

ADOZIONE PIENA ED INTERESSE DEL MINORE

(Corte costituzionale – Comunicato del 28 settembre 2023)

La disciplina attuale dell’adozione piena non impedisce al giudice di prevedere, sempre nel preminente interesse del minore, che vengano mantenute alcune relazioni socio affettive con componenti della famiglia di origine.

Questo quanto si legge nella sentenza n. 183 della consulta della Corte costituzionale che ha chiarito che la cessazione dei rapporti con la famiglia di origine riguarda sempre i legami giuridico-formali di parentela. La cessazione delle relazioni di natura socio affettiva non realizza in ogni caso in termini assoluti l’interesse del minore.

Quindi il giudice può verificare in concreto che risulti nell’interesse del minore e della sua identità mantenere significative, positive e consolidate relazioni socio affettive con componenti della famiglia di origine. Emblematico è il caso della relazione tra fratelli e sorelle non adottati dalla stessa coppia.

La Corte ha sottolineato l’importanza che riveste nella disciplina in materia di adozione l’ascolto dell’adottando volto ad accertare in concreto quale sia il preminente interesse del minore .

 

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