STUDIO ROMANO LEGAL
Contenzioso Tributario
CARTELLA SUCCESSIVA ALL’ACCERTAMENTO CON ADESIONE
(Corte di Cassazione –– Sezione civile – Ordinanza n. 24715/2025)
La cartella di pagamento emessa successivamente all’atto di accertamento con adesione, da cui sia scaturita una dilazione poi non rispettata (nel caso specificamente trattato dalla Corte il contribuente ha omesso di versare una o più rate della dilazione scaturita) non necessita di una motivazione specifica.
In tale ipotesi infatti il contribuente conosce già i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche della pretesa fiscale subita, per cui l’onere motivazionale può considerarsi assolto dall’Ufficio già solo con il mero richiamo all’atto di adesione.
E’ quanto stabilito dalla Corte di Cassazione in una recentissima ordinanza.
DINIEGO DI RIATTIVAZIONE DI PRECEDENTI DILAZIONI DI PAGAMENTO
(Corte di Giustizia tributaria di secondo grado della Puglia – Sentenza n. 1918/ del 18/06/2025)
Il diniego di riattivazione di dilazioni di pagamento è impugnabile anche se non specificamente indicato tra gli atti impugnabili di cui al Decreto legislativo 546/1992, essendo riconducibile al diniego di agevolazioni (articolo 1 D.Lgs 546/1992)
Così si è espressa la Corte di Giustizia tributaria di secondo grado della Puglia richiamandosi a varie precedenti sentenze in tema di impugnazioni di atti non espressamente ricompresi nel novero di legge (Cassazione 2144/2020 – Cassazione 20119/2023 – Cassazione 1335/20249.
ERRORE DI COMPILAZIONE
(Corte di Cassazione civile – Sez. V – Ordinanza n. 26107 del 25/09/2025)
L’errore di compilazione effettuato nella predisposizione del bilancio non genera sanzione per dichiarazione infedele, sempre che l’errore non abbia avuto alcuna incidenza sul conto economico.
Questo importante principio è stato stabilito dalla Corte di Cassazione che ha evidenziato che la sola presenza di un errore contabile nel bilancio, se non dispiega effetti sulla determinazione del reddito d'impresa o sull'imposta dichiarata, non integra una dichiarazione infedele
Non è applicabile la sanzione in quanto non sussiste il presupposto che è la sussistenza di un'effettiva divergenza tra il reddito imponibile dichiarato e quello accertato, tale da produrre effetti fiscalmente rilevanti.
Nel caso specifico, la Cassazione ha ritenuto inapplicabile, nella fattispecie in esame, la sanzione per infedele dichiarazione, in quanto l'errore nella rappresentazione di un debito inesistente era stato bilanciato da una erronea registrazione, di pari importo, tra le rimanenze. Una duplicazione contabile, dunque, che sebbene irregolare, non ha prodotto effetti sul conto economico, né ha modificato la base imponibile e che non consente di ritenere la dichiarazione dei redditi infedele.
Sezione Lavoro
LICENZIAMENTO
(Giurisprudenza varia)
Recentemente, i giudici si sono trovati a confrontarsi con l’ingresso nelle relazioni di lavoro delle nuove tecnologie e con l’impatto dei mezzi di comunicazione digitale.
Oggi, molti casi riguardano licenziamenti comunicati tramite SMS, email, o WhatsApp.
In relazione agli sms, la Giurisprudenza è orientata sul ritenere che un licenziamento comunicato tramite questo mezzo possa considerarsi in forma scritta, equiparando l’SMS a un telegramma dettato per telefono.
In relazione alla mail, la giurisprudenza ha mostrato orientamenti contrastanti.
Alcuni giudici hanno negato l’efficacia del licenziamento per mancanza della forma scritta della sottoscrizione. Altri invece, hanno ritenuto valida la risoluzione del rapporto nei casi in cui il licenziamento era trasmesso per il tramite di un file allegato a una email non certificata recapitata all’indirizzo aziendale della lavoratrice.
I messaggi WhatsApp la giurisprudenza li equipara agli SMS
Una importante pronuncia del Tribunale di Catania ha affermato che in assenza di forme sacramentali obbligatorie, il licenziamento intimato tramite WhatsApp è idoneo a soddisfare l’onere della forma scritta.
Il Tribunale di Napoli nel 2025 ha affrontato la questione della validità del licenziamento comunicato tramite WhatsApp, con allegato il modello UniLav, ed ha statuito che la comunicazione del licenziamento, anche se effettuata attraverso strumenti informatici come WhatsApp, soddisfa il requisito della forma scritta, purché la comunicazione contenga le generalità delle parti, gli estremi del rapporto di lavoro, la data e la motivazione del recesso, e sia effettivamente portata a conoscenza del lavoratore.
BENESSERE PSICO SOCIALE NEL LAVORO
(Proposta di legge – Novelle al T.U. sulla salute e sicurezza sul lavoro)
La proposta di legge di modifica al Testo Unico sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro mira e promuovere una cultura aziendale che potenzi il benessere mentale ed incoraggi un ambiente di lavoro più equo e sostenibile
Gli obiettivi sono plurimi: protezione della salute mentale del lavoratore, valutazione dei rischi, introduzione di strumenti per la protezione, attenzione agli obblighi del datore di lavoro
La responsabilità del datore di lavoro nel contesto della tutela della salute mentale dei lavoratori dipendenti è già riconosciuta dalla giurisprudenza, ma la normativa è ancora lacunosa.
Ciò che è necessario è dare una adeguata risposta al contesto attuale, tramite misure efficaci per la prevenzione ed il contrasto del disagio psicologico in ambito lavorativo.
RESPOSANSABILITA DEL DATORE DI LAVORO.
(Corte di Cassazione civile –Sez. 24 - Sentenza n. 26021 del 24/09/2025)
Il datore di lavoro viene considerato responsabile anche dei danni scaturenti da comportamenti negligenti o imprudenti dei lavoratori o scaturenti dalla violazione da parte dei lavoratori delle norme antinfortunistiche o di direttive.
Si ravvisa un concorso colposo della vittima solo nel caso in cui questi abbia posto in essere un contegno “abnorme”ed “esorbitante” rispetto al procedimento lavorativo ed alle direttive ricevute tale da porsi come causa esclusiva dell’evento e creare condizioni di rischio estranee alle normali modalità del lavoro d svolgere.
Contenzioso Amministrativo
DIVIETO DI PANTOUFLAGE
(D.Lgs. 165/2001 articolo 53 comma 16/ter)
Il fenomeno del pantouflage (o porte girevoli) si manifesta quando un dipendente pubblico, cessato dal servizio, instaura rapporti di lavoro o collaborazione con soggetti privati con i quali aveva intrattenuto relazioni professionali nell’esercizio delle proprie funzioni, sfruttando potenzialmente informazioni privilegiate o relazioni costruite durante il servizio.
L’articolo 53 del decreto legislativo 165/2001 che i dipendenti pubblici che, negli ultimi tre anni di servizio, abbiano esercitato poteri autoritativi o negoziali possono, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto, svolgere attività lavorativa o professionale presso i privati destinatari dell’attività della pubblica amministrazione da essi svolta.
In caso venga violato tale divieto triennale le conseguenze sono:
- Nullità del contratto
- Divieto per il soggetto privato di contrattare pe tre anni con la Pubblica Amministrazione
- Obbligo di restituire i compensi percepiti
LICENZA SCOMMESSE
(Consiglio di Stato – Sentenza n 1003 del 07/02/2025)
La licenza per l’attività di raccolta scommesse può essere legittimamente sospesa per tre mesi se sono venute meso, in capo ai proprietari di quote sociali, le necessarie garanzie di sicurezza e affidabilità.
Queste sono imprescindibili per continuare lo svolgimento dell’attività di raccolta scommesse, considerando che tale attività è fortemente a rischio in tema di abuso della licenza ed ingerenza della criminalità organizzata ed infatti è attività soggetta ad autorizzazione di polizia.
L’Amministrazione infatti è tenuta a fare una valutazione prognostica, discrezionale, sindacabile dal giudice se manifestamente illogica o arbitraria.
AFFIDAMENTO DIRETTO
(TAR Sardegna - Sez.I – Sentenza n. 793 del 3/10/2025)
Le procedure di affidamento diretto sono quelle in cui la scelta del contraente avviene senza gara. Essa è utilizzabile per lavori fino a 150.000,00 euro, e le stazioni appaltanti devono garantire) la scelta dell’operatore deve essere sempre motivata, ancorché discrezionale.
Tale scelta infatti non può sfuggire al sindacato di legittimità del giudice amministrativo nei casi in cui sia manifestamente illogica, arbitraria, irragionevole, irrazionale o basata su travisamento di fatti.
Varie
SCIOGLIMENTO DI UNIONE CIVILE
(Corte di Cassazione -Sez. I - Sentenza n. 25495 del 17/09/2025)
In caso di cessazione di unione civile, non diversamente da quanto avviene nel matrimonio, può essere riconosciuto l’assegno divorzile. Questo può riconoscersi quando venga accertata l’inadeguatezza dei mezzi del richiedente, rivestendo l’assegno dunque funzione assistenziale e funzione perequativo-compensativa.
La funzione assistenziale si configura quando una delle parti del rapporto non abbia mezzi adeguati e sufficienti per una una vita autonoma e dignitosa e sia impossibilitato a procurarseli malgrado ogni diligente sforzo.
La funzione compensativa si configura quando lo squilibrio economico tra le parti dipende da come è stata condotta la vita comune e quanto una delle parti abbia sacrificato le proprie aspettative professionali e reddituali per assicurare un maggiore contributo al menage domestico ed alla formazione del patrimonio comune e dell’altra parte
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
(Decreto Ministero dell’Istruzione e del Merito n 166 del 09/08/2025
Con il Decreto 9 agosto 2025 n. 166 il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha adottato le Linee guida per l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nelle scuole.
Il documento adottato dal Ministero dell’Istruzione e Merito intende promuovere l’adozione cosciente e responsabile dell’IA, garantisce il rispetto delle normative nazionali ed europee sulla protezione dei dati personali, etica e sicurezza.
L’introduzione dell’IA nella scuola non è solo una questione tecnica, ma un processo giuridico e culturale che richiede attenzione ai diritti fondamentali, alla trasparenza e alla responsabilità. In primis infatti, pur essendo riconoscibile il potenziale trasformativo dell’Intelligenza Artificiale nell’ambiente scolastico, ne vanno assolutamente valutati i rischi